Anycubic Photon M5s: recensione
Una stampante 3D a resina è l’ideale per stampare oggetti artistici e Anycubic Photon Mono M5s segna un nuovo standard in questo agguerritissimo settore.
È passato poco più di un paio d’anni dal passaggio epocale da Full-HD ai 4K e, oggi, Anycubic rivoluziona il mercato con una stampante dallo strabiliante display a 12K che promette stampe perfette e tempi di produzione ridotti a un terzo rispetto a quanto siamo abituati oggi. Ma non è solo il display a fare la differenza perché Anycubic Photon Mono M5s è davvero un concentrato di innovazione e tecnologia che getta le basi per una nuova generazione di stampanti desktop sempre più veloci e facili da utilizzare.
Indice dei contenuti
- 1 Anycubic Photon Mono M5s: Specifiche tecniche
- 2 Anycubic Photon Mono M5s • Unboxing e setup
- 3 Anycubic Photon Mono M5s • Tecnologia senza pari
- 4 Anycubic Photon Mono M5s • 12K di puro divertimento
- 5 Anycubic Photon Mono M5s • Software
- 6 Anycubic Photon Mono M5s • Prova di stampa
- 7 Anycubic Photon Mono M5s • Test sul campo
- 8 Anycubic Photon Mono M5s • Conclusioni
Anycubic Photon Mono M5s: Specifiche tecniche
Volume di stampa | 218 x 123 x 200 mm |
Velocità di stampa media | Con resina High Speed – 105 mm/h Con resina normale – 70 mm/h |
Precisione | X- 19 µm Y- 24 µm |
Materiali stampabili | Resina 405 nm High Speed, standard, trasparente, ABS Like, tough, flessibile, water washable, plant based |
Sorgente luminosa | UV a matrice LED |
Risoluzione | 12K, 11.520 x 5.120 pixel |
Dimensione schermi | Esposizione: 10.1” monocromatico 12K con rapporto di contrasto 480:1 Pannello di controllo TFT da 4,3” |
Materiale piatto di stampa | Lega in alluminio con incisione laser a scacchiera |
Software | Anycubic Photon Workshop 3.2.0, compatibile con Chitubox e Lychee |
Dimensioni | 290 x 218 x 460 mm |
Peso | 8,9 kg |
Prezzo | € 599 |
Anycubic Photon Mono M5s • Unboxing e setup
Aprendo la scatola della Mono M5s la prima cosa che si nota sono la quantità e la qualità dell’imballaggio scelto da Anycubic per proteggere questo gioiellino tecnologico da urti e trasportatori poco “ortodossi”. Rimossi i sacchetti e le protezioni si può quindi cominciare a mettere in opera la stampante.
Per prima cosa è necessario alzare il braccio di stampa per permettere il posizionamento della pellicola protettiva dello schermo, che evita di rovinarlo in caso di perforazione del FEP con il conseguente spargimento di resina. L’installazione è simile a quella di smartphone o tablet e Anycubic fornisce tutti gli strumenti (panno umido, panno asciutto, cattura polvere e spatola in plastica) per farlo correttamente.
Il passo successivo prevede la rimozione della pellicola che protegge il fondo della vasca che andrà a contenere la resina. Rispetto alle versioni precedenti questo non è il classico FEP cristallino ma il nuovissimo ACF (Advanced Composite Film) capace, secondo Anycubic, di trasmettere in modo migliore la luce. Oltre a questo dovrebbe essere più elastico rispetto al FEP e garantire un rilascio dei pezzi migliore.
Le viti per fissare la vasca alla macchina sono nella scatola degli accessori fornita da Anycubic che comprende anche il kit per l’installazione della protezione dello schermo, guanti, filtri per rimettere la resina nella bottiglia (magari dopo aver stampato l’imbuto disponibile sul sito Anycubic), mascherine, le chiavi a brugola e l’alimentatore. Rispetto ad altre stampanti notiamo la mancanza del tronchesino per separare il pezzo dai supporti.
Terminata la fase di preparazione si dovrebbe procedere allo “zero”, ovvero ad allineare la piattaforma di stampa allo schermo in modo che i layer si attacchino al piatto per costruire il pezzo.
Anycubic Photon Mono M5s • Tecnologia senza pari
Prima sorpresa: analizzando il piatto si nota la mancanza di qualsiasi tipo di regolazione o possibilità di allentare o stringere viti. Questo perché Anycubic Photon Mono M5s è la prima stampante di questa fascia a utilizzare una tecnologia che livella automaticamente il piatto grazie a un sistema di molle e sensori posizionati appena al di sotto del display.
Tutto quello che bisogna fare è inserire la piattaforma di stampa sul braccio, fissarlo tramite l’enorme bullone (scelta azzeccatissima da parte di Anycubic per permettere un serraggio facile e senza sforzo) e riempire la vasca. Ma non finisce qui il setup perché una volta accesa la macchina, il pannello da 4.3” inizierà automaticamente una serie di controlli per assicurare all’utilizzatore che tutto sia perfettamente in ordine.
Non solo. Nel caso in cui non si fosse messa della resina all’interno della vasca, o la quantità presente non fosse sufficiente a concludere la stampa, la stampante non inizierà a stampare ma si fermerà per avvisare l’utente della mancanza di resina.
Rispetto alle precedenti stampanti prodotte da Anycubic poi, la quantità di opzioni e impostazioni disponibili è incredibile e consente di gestire ogni aspetto di Photon Mono M5s senza alcun problema.
Una volta iniziata la stampa il software di gestione continuerà a monitorare il procedimento avvertendoci nel caso in cui ci fossero problemi come, per esempio, un fallimento.
Questo ci permette di risparmiare resina ed evitare eventuali danni alla stampante. In alcuni casi la stampante stessa ci fornirà dei suggerimenti per risolvere i problemi ed evitarci un altro fallimento.
Anycubic Photon Mono M5s • 12K di puro divertimento
Anycubic Photon Mono M5s punta tutto sull’innovazione e sulla sua capacità di rendere l’esperienza di stampa più soddisfacente sia per i neofiti sia per gli esperti. Ma andiamo per gradi cominciamo ad analizzare questa stampante partendo da ciò che promette, a partire dal suo display da 10,1” con una risoluzione da 12K e pixel da 19 x 24 micron.
Cosa significano questi dati in un settore molto particolare come quello della stampa 3D?
Niente di paranormale, se non che Anycubic Photon Mono M5s è capace di superare (e di gran lunga) la qualità della maggior parte delle stampanti desktop attualmente in circolazione per qualità e, soprattutto, velocità. La particolare combinazione di pixel rettangolari (19 x 24 micron è appunto la dimensione fisica di un pixel del display), rapporto di contrasto 480:1, sorgente luminosa a matrice LED e pellicola ACF consente a questa stampante di raggiungere una velocità di stampa media di 105mm/h con una qualità visivamente superiore alla concorrenza 4K e 8K nonostante una dimensione del layer doppia (0,100mm) rispetto a quella utilizzata normalmente (0,050mm).
Ovviamente questo risultato è ottenibile unicamente con la resina High Speed di Anycubic, ma anche utilizzando resina “normale” il risultato è ottimo. Le stampe si dimostrano molto più dettagliate nel “piccolo” rispetto a quanto ottenibile con una stampante di pari fascia a 4, 6 o 8K mentre nelle macroaree la differenza si nota meno, e questo calcolando una dimensione del layer doppia rispetto allo standard.
Durante le nostre prove abbiamo utilizzato sia la resina High Speed sia quella ABS Like+ di Anycubic e i risultati dimostrano quanto Anycubic abbia lavorato bene nel creare una macchina in grado di alzare, e di molto, l’asticella nel segmento delle stampanti 3D da scrivania.
Parlando di esempi pratici durante la stampa di un modellino di auto la stampante ha continuato a lavorare fino a che non ha rilevato la mancanza di trazione sul film. Il fallimento, quindi, non è stato completo ma parziale, perché nonostante la carrozzeria non fosse stata impressa (i layer iniziali erano rimasti attaccati all’ACF) i cerchioni e le gomme sono venute perfettamente. Immagina cosa possa significare in una piccola serie questa cosa, che non va a bloccare completamente la produzione ma ci fa risparmiare tempo, quello mancante tra il completamento di gomme e cerchi e la fine della carrozzeria. Tempo risparmiato per riposizionare la carrozzeria e rilanciare la stampa.
Anche la gestione macchina è stata implementata da Anycubic e, ora, il grande pannello di controllo TFT da 4,3” offre molte più funzioni e opzioni rispetto a quanto siamo abituati con la generazione attuale. Sto parlando di una semplificazione delle funzioni stesse, una migliore gestione delle possibilità e un controllo sui vari parametri molto superiore. Giusto per fare un esempio è stata inserita una funzione di pulizia della vasca, si può alzare il braccio in Z a step da 0,1 a 50mm alla volta (contro i 10mm precedenti), è presente uno storico delle stampe e la stampante tiene il conto del numero di stampe e layer impressi così da monitorare lo stato della sorgente.
Anycubic Photon Mono M5s • Software
A livello software dobbiamo ammettere che la nuova versione di Photon Workshop fornita di serie da Anycubic è ottima, ricca di funzioni e davvero semplice da usare. All’interno della chiavetta Usb fornita in dotazione troviamo la versione 3.1.4 del software ma, una volta installato il tutto, un semplice aggiornamento la porterà a 3.2.0, una versione ancora più avanzata di questo slicer.
Come in tutti i software di questo tipo, una volta impostato il tipo di stampante (il software funziona con tutte le stampanti a resina Anycubic), la resina che si andrà a utilizzare e le tempistiche di esposizione si potrà iniziare a importare i file da stampare. Per farlo si potrà sia cliccare sul tasto “apri” in alto a sinistra sia trascinarli nell’area di stampa.
Da qui in poi i pezzi possono essere riparati (nel caso in cui ci fosse qualche semplice errore di design), ruotati, scalati, svuotati, forati, duplicati, specchiati. In più si può aggiungere un testo sia in rilievo sia inciso sulla superficie dell’oggetto.
L’utilizzo di Photon Workshop è totalmente intuitivo e, nel caso in cui si abbiano dubbi su cosa faccia una funzione, basta fermarsi col puntatore per veder comparire una finestra che ne mostra l’utilità.
Una volta che si è soddisfatti del progetto basta cliccare sul tasto slice e decidere se inviare il file “affettato” direttamente alla stampante via Wifi, salvarlo sul proprio pc o sulla chiavetta Usb.
Le uniche mancanze che devo segnalare riguardano la possibilità di aumentare la quantità di supporti e l’impossibilità di salvare i file impiattati come progetto, una funzione che permette di modificare l’orientamento o la dimensioni dei supporti di un singolo soggetto senza dover forzatamente riposizionare tutto sul piatto.
Ovviamente la Photon Mono M5s è compatibile anche con i principali slicer presenti sul mercato come Chitubox e Lychee.
Ma se fin qui Anycubic Photon Mono M5s è abbastanza “classica”, l’implementazione dell’app mobile Anycubic App cambia completamente l’approccio alla stampante.
Con questa applicazione per smartphone e tablet si avrà accesso a molte informazioni a supporto dell’utente che spaziano dai file più popolari e “affettati” al controllo dello stato della stampante, così da capire a che punto sia la stampa anche da remoto. Non solo, nel caso in cui si trovi un file interessante è possibile effettuare uno slice online e mandare subito in stampa l’oggetto.
Anche in questo caso Anycubic ha implementato nella sua app mobile la possibilità di variare alcuni parametri di stampa per evitare fallimenti grazie alla tecnologia “Intelligent Monitoring” che analizza le impostazioni e segnala incongruenze o errori. Nel caso in cui si inviasse direttamente il file alla stampante sarà sufficiente aspettare che questo venga trasferito nella memoria interna della stampante e Anycubic Photon Mono M5s inizierà tutto il processo. Il tutto avviene senza grossi problemi, peccato solo che la procedura di configurazione del Wifi non sia proprio il massimo per quanto riguarda l’intuitività.
Anycubic Photon Mono M5s • Prova di stampa
Stampante pronta, connessione wireless fatta, resina (Anycubic High Speed) nella vasca, file affettato e pronto per essere stampato. Non resta che dare il via e vedere se la Anycubic Photon Mono M5s mantiene quel che promette. Per iniziare inseriamo la chiavetta per stampare uno dei numerosi file di esempio forniti da Anycubic, e notiamo immediatamente la presenza di tre identici vasetti da stampare con resina High Speed, normale in modalità Fast, normale in modalità Slow e, consci che il tempo è tiranno, optiamo per la versione High Speed.
Siete liberi di non credermi ma in meno di un’ora la M5s ha stampato perfettamente un oggetto che, con le impostazioni standard, richiede qualcosa come tre ore. Scrivo “qualcosa come tre ore” perché non sempre le stampanti rispettano al secondo la durata del processo anzi, spesso vanno abbondantemente oltre il valore temporale ottenuto in fase di slice.
La seconda prova, sempre con resina High Speed, l’abbiamo effettuata con il file di una colonna che va a occupare per intero, o quasi, l’asse verticale. Beh, anche in questo caso il risultato è risultato perfetto e la stampa è stata portata a termine in poco meno di due ore contro le quasi otto necessarie con la Photon Mono X2.
Cambiando resina, siamo passati alla Anycubic ABS Like+, testando la stampante con la versione del vasetto normale e, anche in questo caso, la M5s ha portato a termine in modo esemplare il compito, ovviamente più lentamente.
Anycubic Photon Mono M5s • Test sul campo
Tutto rose e fiori quindi? Mmh…Nì. Anycubic Photon Mono M5s è una macchina eccezionale ma richiede qualche tempo per essere gestita al meglio anche se si ha già esperienza di stampa.
Durante i test ho cercato di sfruttare al massimo le caratteristiche di questa innovativa stampante e sono rimasto particolarmente colpito dalla velocità e dalla qualità che questa esprime utilizzando la resina High Speed una volta capito come usarla. I file presenti sulla chiavetta di Anycubic Photon Mono M5s sono stati stampati senza alcun problema, ma a meno che tu non voglia stampare solo vasetti, colonne, imbuti e strumenti di verifica bisogna pensare a stampare qualcosa di altro, magari più complesso.
Ecco quindi che abbiamo messo in stampa il nostro logo utilizzando sia la resina High Speed sia la più economica ABS Like+. Il risultato? Beh, cambia moltissimo. Per prima cosa la resina High Speed è eccellente (un po’ vetrosa come resistenza, forse, ma molto fluida) ma non offre le migliori prestazioni con pezzi pieni. Il logo, infatti, è risultato deformato in alcuni punti nonostante la pellicola ACF offra una miglior fluidità nello strappo.
Stesso risultato anche svuotandolo per alleggerire il pezzo e, conseguentemente, diminuire la forza necessaria a staccarlo dall’ACF. La deformazione è minore ma non è comunque all’altezza di quanto ci aspettassimo. Sempre a conferma di questo, abbiamo provato a stampare il busto di Luffy (si proprio lui, il Capitano della ciurma di Cappello di Paglia creata da Ichiro Oda in One Piece) in versione Gear 5. La stampa con resina High Speed piena ha portato a una non completa polimerizzazione della resina che ha portato alla creazione di un buco nel petto.
Con l’ABS le cose sono andate meglio. Per testare al massimo le caratteristiche dell’ACF ho provato a stampare il busto di prima (stavolta con uno spessore delle pareti pari a 2mm) e una versione ingrandita e piena del pendente di Misato (uno dei personaggi fondamentali nella saga di Evangelion). Al termine posso dire che il busto svuotato è riuscito perfettamente mentre la deformazione della croce di Misato (piena) è minima rispetto a quella ottenuta con la resina High Speed sul logo e non risultano problemi di mancata polimerizzazione.
Stessa cosa per il logo. Anche in questo caso si nota una leggerissima deformazione su un vertice per la versione piena, mentre per il logo svuotato non ci sono stati problemi. Questo mi ha fatto pensare al fatto che Anycubic Photon Mono M5s è sì un’ottima stampante, ma richiede un periodo di sperimentazione per impadronirsi della tecnica necessaria a gestire i pezzi che gli si danno da stampare.
Anycubic Photon Mono M5s • Conclusioni
Dare un giudizio su Anycubic Photon Mono M5s, una macchina così avanzata e ricca di caratteristiche, è complesso. Per prima cosa è una macchina estremamente veloce con la sua resina, stampa con una qualità incredibile ma non si può avere tutto insieme. Cosa significa? Se punti a stampare qualcosa con un grande dettaglio superficiale, sfruttare completamente i 12K dello schermo è la scelta migliore, ma questo influirà sulla velocità. Al contrario, se hai superfici prevalentemente lisce allora conviene svuotare il pezzo, raddoppiare la dimensione del layer (quindi 0,1 al posto degli 0,50 canonici) e lanciare a briglie sciolte Anycubic Photon Mono M5s. Il risultato difficilmente deluderà. Nonostante questo ammetto che non è una macchina veloce da apprendere ed esente da aspetti che abbiano ampi spazi di miglioramento in futuri aggiornamenti.
La sua versatilità la rende idonea a stampare oggetti con dettagli iper-definiti e parti meccaniche anche estremamente complesse, ma è la qualità e la velocità con cui fa queste cose a fare la differenza. Una volta appresi i meccanismi con cui funziona, infatti, Anycubic Photon M5s è un vero schiacciasassi nella fascia cui appartiene.
Gli unici aspetti che mi fanno veramente storcere il naso sono la disposizione dell’interruttore e della porta Usb, la pellicola ACF e la mancanza di piedini regolabili. Nel primo caso, rispetto alla Anycubic Photon MonoX2, l’interruttore si trova nella parte posteriore della stampante, mentre la porta Usb si trova sul fianco. Avrei preferito l’interruttore sul fianco e la Usb frontale viste le dimensioni del case.
Per quanto riguarda l’ACF la sensazione è che vada a limitare la qualità del display; il suo essere opaco funziona, secondo me, come filtro per i raggi UV che risultano così “blurrati” e la sua elasticità (decisamente superiore a quella del FEP) rischia di non far staccare correttamente i layer dall’ACF stesso risultando in una mancanza di trazione ottenendo così un risultato opposto a quello voluto.
Per i piedini, purtroppo, si deve fare attenzione a dove si posiziona la stampante, spessorando eventuali gap per “metterla in piano”. In più la mancanza di qualsivoglia gomma nella parte inferiore del case la rende scivolosa sul piano.
Il giudizio su Anycubic Photon Mono M5s è comunque davvero positivo e potrebbe rappresentare un ottimo inizio per chi volesse avvicinarsi alla stampa 3D e uno strumento immancabile per chi vuole un dispositivo molto più preciso di quelli attualmente a disposizione, velocissimo e davvero affidabile.