Firmware • Cos’è e come fare l’aggiornamento
Il mondo della tecnologia è spesso pensato come un insieme di dispositivi hardware e software che lavorano insieme per ottenere l’esperienza informatica così come la conosciamo.
Ciò nonostante sarà capitato a tutti una volta nella vita, mentre utilizziamo i nostri dispositivi, di vedere apparire un messaggio con su scritto che è disponibile un aggiornamento del firmware.
Ma che cos’è esattamente il firmware?
Volendo dare una definizione di più ampio respiro, un firmware è un software pensato appositamente per un determinato dispositivo e integrato direttamente al suo interno, attraverso un chip di memoria.
Il firmware riesce dunque a far comunicare l’hardware con il software essendo in grado di far accendere il dispositivo, e mettendolo così nelle condizioni di comunicare con altri dispositivi o direttamente con l’utente finale.
Praticamente, qualunque dispositivo è dotato di un firmware: dal PC allo smartphone, dalla smart tv al router, ma anche GPU, HDD o SDD sono dotati di un firmware, fino addirittura al telecomando della nostra tv, o al controller della nostra console.
Indice dei contenuti
Come Funziona il Firmware
Come già detto, il firmware è un software che opera direttamente all’interno del dispositivo in uso. Fisicamente, è un chip di memoria dedicato, e il codice inserito al suo interno permette di comunicare direttamente con l’hardware in questione. Un normale programma infatti, deve passare prima dal sistema operativo, e successivamente dai driver, prima che l’hardware chiamato in causa possa eseguire l’operazione richiesta.
Un firmware comunica a basso livello, direttamente con l’hardware in questione, affinché questo riesca a funzionare. Per fare un esempio, il firmware di un modem router permette di gestire la connessione internet, in entrata e in uscita, decodificando i segnali analogici che arrivano dalla rete in pacchetti da indirizzare ai dispositivi che l’hanno richiesto. Questo inoltre prevede un’interfaccia grafica che ci permette di interagire sulle impostazioni di rete del dispositivo, come ad esempio la password del WiFi.
Esistono però firmware più semplici, pensati per dispositivi più elementari. Il firmware del telecomando di una tv ad esempio serve quasi esclusivamente per decodificare i pulsanti che premiamo in raggi infrarossi, in modo tale che la tv possa comprendere cosa vogliamo fare.
Differenze tra Firmware e Driver
Potremmo pensare che il driver di un dispositivo agisca più o meno alla stessa maniera rispetto al firmware. Ebbene, la risposta è esatta fino a un certo punto.
In poche parole, un driver mette in comunicazione l’hardware di riferimento con il sistema operativo in uso, in modo tale che quest’ultimo sappia come decodificare i segnali che arrivano dai vari dispositivi. Questo software si installa direttamente sul disco dove di trova il sistema operativo, a differenza del firmware che opera direttamente dentro l’hardware in questione. Un driver può portare con sé aggiornamenti che migliorano l’esperienza di utilizzo, risolvendo bug o implementando nuove feature.
Come effettuare l’aggiornamento Firmware
Quando il produttore di un dispositivo rilascia un aggiornamento del firmware, solitamente corregge dei bug o porta alcune migliorie al dispositivo stesso. Per fare un esempio, aggiornare il firmware di un modem router può portare nuove funzionalità, o migliorare la stabilità della rete, o appunto risolvere alcuni bug.
Aggiornare un firmware è un’operazione relativamente semplice. Nella maggior parte dei casi, la procedura è molto simile all’aggiornamento di una comune applicazione, ma a volte ci sono delle differenze.
Nel caso in cui un dispositivo sia in grado di cercare automaticamente degli aggiornamenti, avviserà l’utente con un avviso. Se quest’ultimo approva l’aggiornamento, la procedura avrà inizio. Conclusa l’operazione, il dispositivo si riavvierà, e sarà pronto per l’utilizzo.
Se invece il dispositivo non è in grado di cercare autonomamente degli aggiornamenti, qualora disponibili, sarà a discrezione dell’utente scaricare l’update e applicarlo correttamente.
Altre volte invece, per aggiornare il firmware, bisogna caricare manualmente il file attraverso un altro dispositivo (solitamente un PC), ad esempio, per installare il firmware da zero all’interno di uno smartphone. In questo caso, si tratta di una procedura più complessa, e che può variare da dispositivo a dispositivo.
Come aggiornare il BIOS del PC
Nel caso specifico di un personal computer, il firmware è più conosciuto come BIOS (Basic Input Output System). Questo comincia a funzionare e eseguire operazioni a partire dal momento in cui il PC viene acceso.
Il BIOS inizialmente controlla eventuali errori che impediscono il corretto avvio del sistema. Successivamente, lascia il controllo del PC al sistema operativo installato su di esso.
Aggiornare il BIOS di un PC è un’operazione relativamente semplice, che però può variare in base al computer in nostro possesso.
E’ importante sottolineare che un aggiornamento BIOS tendenzialmente ripristinerà il BIOS ai valori di fabbrica, quindi verranno perduti salvataggi di overclock e tuning ma questa operazione non coincide per niente con il reset del BIOS.
Per prima cosa bisogna individuare il modello della scheda madre in nostro possesso e cercare nel sito del produttore se sono disponibili aggiornamenti. Solitamente li troviamo nella sezione “Driver” o “Supporto“.
Fatto ciò, carichiamo il file su un drive USB formattato FAT32, riavviamo il PC ed entriamo nel BIOS (il tasto per accedervi cambia per ogni modello di scheda madre). Cerchiamo la sezione “Advanced” o “Tool” individuando una voce che riguarda appunto l’aggiornamento del BIOS. A questo punto, scegliamo il file d’aggiornamento, e lasciamo che il PC porti a termine la procedura.
E’ estremamente importante assicurarsi che durante questa operazione il PC non venga spento perché altrimenti si potrebbero generare diverse grane.
Rischi nell’aggiornamento del Firmware
Nonostante sia abbastanza semplice aggiornare il firmware bisogna specificare che può essere un operazione rischiosa, che se non va a buon fine, può danneggiare in maniera irreversibile il dispositivo stesso, portandolo in quello che in gergo si dice brick.
Questo perché quando è disponibile un aggiornamento, la nuova versione del firmware viene sovrascritta sulla precedente e, in caso di errori, il dispositivo non sarebbe più grado di avviarsi. Il software al suo interno infatti non può essere riparato o reinstallato come un normale sistema operativo e non riuscirebbe più a dare istruzioni su come dovrebbe comportarsi il dispositivo, rendendolo di fatto inutilizzabile.
Alcuni produttori di schede madri, o di GPU, per prevenire un brick, hanno inserito nei loro dispositivi un secondo BIOS, che entra in azione solo quando il primo chip non risponde più. In ogni caso, fino a quando non si ha la reale necessità di aggiornare, o non si è sicuri di come procedere, non è un operazione strettamente necessaria.