Mortal Kombat 1 • Recensione PC
Arriva sui nostri scaffali digitali la dodicesima reincarnazione del picchiaduro più brutale e violento di sempre: Mortal Kombat 1.
Attraverso gli anni NetherRealm Studios è sempre stato il baluardo occidentale del genere e in questo capitolo ha deciso di rinnovarsi proponendo un reboot della saga.
Oltre alla trama infatti, i giocatori potranno sperimentare un nuovo combat system, spogliato del combo system dei precedenti capitoli, con l’aggiunta di nuove meccaniche e un sistema stagionale per mantenere attivo il gioco durante tutto il suo ciclo vitale.
Indice dei contenuti
Mortal Kombat 1: la saga kontinua
La serie di picchiaduro della NetherRealm Studios si presenta in una veste tutta nuova, una nuova storia, un nuovo mondo con personaggi vecchi e nuovi.
Dato che questa però è una recensione c’è da fare un piccolo appunto, una notizia che non sarebbe nemmeno riuscita a entrare nello spazio editoriale di una news. Su Metacritic il punteggio degli utenti è bassissimo, tipo da 4,5/10, questo perché in Russia e in Bielorussia il gioco non ha la componente online a causa delle sanzioni. Gli utenti delle due nazioni hanno perciò deciso di far partire una shit storm sul titolo.
Mortal Kombat 1 • Trama e narrativa
Dopo gli avvenimenti di Mortal Kombat XI, Liu Kang sconfisse Kronica e ottenne i poteri per ricreare l’universo, riscrivendo la storia e il passato di ogni personaggio, aggiustando i torti qua e là e condannando alla miseria chi lo aveva sfidato.
Questa è infatti la sorte dei potenti stregoni Shang Tsung e Quan Chi che, aiutati da un misterioso alleato, riottengono parte dei loro poteri e ridestano Liu Kang che, in quanto protettore del regno della Terra e divinità del fuoco, decide di alzare le mani e abbatterle sui fragili crani dei suoi nemici.
Grosso modo questa è la trama: una sceneggiatura da b movie contornata da autocitazioni a non finire. Unica pecca, la trama cerca di strafare nel finale e un po’ si perde.
Le coreografie, le animazioni e le espressioni dei personaggi sono di fattura eccezionale. Ogni combattente è caratterizzato al massimo in un gioco che fa dei personaggi e del loro stile il centro focale della narrazione.
Mortal Kombat 1 • Gameplay
Il combat system di questo Mortal Kombat ha subito un grande processo di svecchiamento che fortunatamente non ne ha in alcun modo intaccato la natura.
Non vi sono più infatti le lunghe sequenze di combo dei precedenti capitoli che obbligavano ogni personaggio a doversi attenere a un singolo stile di lotta in favore del meta abusing.
Adesso, il gameplay si basa interamente su due capisaldi: l’uso di sequenze di combo molto semplificate e la scelta dei compagni kameo.
Nuovo kombat system
In Mortal Kombat 1 il combattimento si basa su un sistema di combo ridotte all’osso: sequenze di tre o quattro attacchi diversi, la combinazione di due tasti direzionali con un singolo attacco e le combo aeree ( quest’ultima novità assoluta per la serie).
Questa scelta fa si che il combat system risulti più semplice, più strategico e molto più versatile. La semplicità sta nel fatto che le combo consistono in pochissimi comandi, mentre la strategia e la versatilità risiedono nella libertà di sfruttare i diversi attacchi in base alla risposta dell’avversario.
I personaggi kameo
Ulteriore aggiunta di questo capitolo sono i personaggi kameo. In pratica il gioco ci fornisce personaggi iconici della saga come Sonya Blade, Frost, Goro e altri che accompagneranno il nostro lottatore nelle battaglie.
I personaggi kameo sono un’aggiunta interessante perché interverranno in battaglia per pochi istanti, un singolo colpo per congelare momentaneamente l’avversario o per esempio sbilanciarlo per interrompere la sua combo.
Altra feature legata ai personaggi kameo è la Fatal Blow: una mossa eseguibile solo una volta per incontro, utilizzabile solo quando si raggiunge il 30% o meno della propria barra della salute. Con questa mossa, il personaggio kameo inizierà la combo per poi lasciare spazio alla mossa speciale del lottatore protagonista.
Le invasioni
Modalità endgame del titolo, le invasioni rappresentano anche il core system delle stagioni in questo Mortal Kombat.
Al di là infatti del ritorno delle torri, dei tornei online e della modalità classificata, l’invasione è una bella ventata di aria fresca nella saga.
Questa modalità è una sorta di avventura che si rinnoverà in ogni stagione in cui il nostro combattente dovrà affrontare un percorso irto di nemici, avendo dalla sua o contro di sé una serie di modificatori e vantaggi/svantaggi che offriranno una grande varianza all’interno del gameplay.
Unico particolare su cui riflettere, giocando certi personaggi si nota che l’asticella della difficoltà scende di un bel po’. A pochi giorni dal lancio infatti, gli sviluppatori hanno già annunciato imminenti nuovi bilanciamenti per appianare le differenze tanto trai lottatori quanto trai personaggi kameo.
Mortal Kombat 1 • Comparto estetico
Forse proprio alla cura con cui è stato usato l’Unreal Engine 4, la NetherRealm Studios ha superato sé stessa.
Il gioco riesce a regalare scorci meravigliosi, come le vie della città del Reame Esterno, così colorate, luminose, con una massa enorme di gente in movimento o come il monastero di Liu Kang, dove gli alberi di ciliegio sono mossi dal vento proveniente delle montagne. Tutto il gioco ha uno stile grafico pulito, iperrealistico e graficamente notevole.
Ovviamente però la grafica delle cinematiche non poteva rimanere la stessa anche per le sequenze di gameplay, quindi, al passaggio tra l’uno e l’altro, la grafica riduce leggermente la sua qualità, senza però influire chissà quanto sulla resa complessiva.
Mi è capitato di notare questa differenza principalmente sul volto di Shang Tsung, probabilmente a causa del fatto che l’incredibile espressività dell’attore si perde nelle sequenze di gameplay.
Le espressioni facciali e le movenze dei personaggi sono infatti l’eccellenza indiscussa del titolo.
Mortal Kombat 1 • Comparto tecnico
Fortunatamente la grafica non va ad intaccare troppo pesantemente le prestazioni. Il gioco è stato provato con un processore AMD Ryzen 5 3600, una scheda video Nvidia RTX 3060 e 32 GB di RAM a 3600Mhz, tutto a Ultra e, a parte qualche stutter giustificato tra le cinematiche e il gameplay, il gioco gira senza alcun problema.
Il passaggio tra cinematica e gameplay è infatti l’unico esempio di calo di frame o stutter a cui ho assistito in tutta la mia esperienza.
Il titolo non presenta però molte impostazioni, forse proprio a causa della sua natura originale da gioco per console; il fatto invece che abbia un’ottimizzazione degna di questo nome è un motivo di vanto a confronto di tanti altri titoli odierni, con budget molto più consistenti, in cui invece questa peculiarità è del tutto assente.
Ultima nota di merito va al fatto che in Mortal Kombat 1 c’è la funzione Benchmark, molto bistrattata da la quasi totalità dei giochi. Un ringraziamento da parte mia e da tutti quegli utenti che come me trovano frustrante dover mettere in pausa per smanettare con le impostazioni fino a trovare la giusta configurazione.
Mortal Kombat 1 • Comparto audio
Per tutti i meno anglofoni tra voi e per chiunque non riesca a gustarsi un titolo sottotitolato al meglio, in Mortal Kombat 1 c’è il quasi completo doppiaggio in italiano. Dico quasi perché nella modalità Invasione ci sono stati un paio di punti in cui il doppiaggio era in madrelingua.
Un elogio va al doppiatore di Shang Tsung che, come se l’attore che ha prestato il volto e le movenze al grande antagonista non fossero già abbastanza, anche il doppiatore italiano è riuscito a tramettere l’animo e la perfidia del personaggio magistralmente.
Per il resto, il comparto audio di Mortal Kombat 1 è studiato fin nei minimi dettagli, al pari di un film. Nulla che raggiunge l’iconico “Get over here!” di Scorpion, ma in fin dei conti il sonoro di questo gioco si mantiene qualitativamente costante con il resto del titolo.
Mortal Kombat 1 • Verdetto
La NetherRealm Studios ha messo molta carne al fuoco e tutto ciò che si è visto è di ottima qualità. Al di là dell’alta qualità del titolo infatti, è il nuovo sistema stagionale a offrire un’allettante alternativa all’interno della Mortal Kombat saga.
Con un roster iniziale di 22+1 personaggi giocabili, accompagnati da altri 15 personaggi kameo, il nuovo combat system offre una grande adattabilità per tutti quei giocatori che hanno voglia di sperimentare ogni tipo di strategia.
Con queste ottime basi, il titolo ha grandi possibilità di avere una longevità di gran lunga maggiore dei normali picchiaduro al momento sul mercato e potrebbe presto entrare nella nostra guida circa i migliori giochi picchiaduro dell’anno corrente!