Redfall • Recensione PC
Da qualche tempo ormai gli utenti Xbox si lamentavano della scarsità di esclusive sulla console di Redmond, mentre le esclusive Sony stavano pian piano approdando anche nel mondo PC.
È in questo clima che, a seguito dell’acquisizione di Bethesda da parte della Microsoft, la casa statunitense fu ben lieta di annunciare che la prossima opera della Arkane Austin sarebbe stata un’esclusiva Xbox Serie X/S e PC.
Indice dei contenuti
La delusione del vampiro
Per quanto riguarda la Arkane c’è poi da fare una precisazione, dato che ultimamente ho notato non poca confusione in materia: la Arkane Austin non sono gli stessi sviluppatori di Dishnored 2 o Deathloop, sono invece una divisione della Arkane Studio che, dal grande successo del primo Dishonored, si è occupata di titoli come Dishonored: Death of the Outsider, lo standalone dell’omonima serie e di Prey, che al tempo svilupparono usando il CryEngine.
Non stiamo perciò parlando di un team di sprovveduti alle prime armi, ma nemmeno degli stessi che ci hanno regalato alcuni dei più iconici tra gli stealth game in prima persona degli ultimi anni.
Viene quanto mai assurdo però associare al nome della Arkane un titolo come Redfall.
Redfall • Trama e narrativa
Tra le più gravi mancanze di questo titolo c’è, senza alcun dubbio, il mancato possedimento di un’anima. Con ciò intendo dire che, dai primi momenti, fino alla conclusione del titolo, non sono riuscito a comprendere con quali tonalità gli sviluppatori volessero presentare l’avventura.
La sinossi del titolo è riassumibile in: i vampiri hanno invaso l’isola di Redfall e toccherà a te il compito di liberarla, interpretando le tiepide parti di un protagonista dal carisma pressoché inesistente.
Non volendo demolire in malo modo il titolo, mi trovo comunque costretto ad ammettere che la trama presentata dal team di Austin è ai limiti del banale, senza alcun personaggio primario, comprimario o antagonista che abbia un minimo spessore o degno di interesse.
Il protagonista, in particolar modo, nella mia run interpretato dall’influencer appassionato di paranormale Devinder, è una macchietta mediocre che, oltre a non azzeccarci nulla all’interno dell’ambientazione, è anche limitato da un paio di battute che ripeterà come un disco rotto alla fine di ogni combattimento.
La trama non è neppure eccessivamente lunga, in quanto completabile in poco meno di 17 ore e, se ciò non bastasse, non riesce comunque a raggiungere la sufficienza, vittima anche di un’ambientazione che non ha nulla di iconico.
Redfall • Gameplay
Le vie di Redfall sono pertanto del tutto dimenticabili e non offrono in alcun modo nessuno spunto interessante, specialmente per quanto riguarda il gameplay.
Il gioco gode della classica formula dei giochi FPS con elementi ruolistici, inserito in un open-world con ambientazione a tema vampiresco. Il problema è che nessuno di questi aspetti è sviluppato a dovere, risultando pertanto poco godibile.
Partendo dallo shooting, non ci sono parole nel definire quanto poco sia responsivo, basti pensare che non è presente un’opzione per regolare l’intensità di puntamento con il mirino.
Le mappe inoltre, a differenza di molti giochi open-world, non sono minimamente sfruttate, tanto che non ho mai avuto la percezione che il gioco cercasse di darmi qualche spunto creativo per affrontare le minacce.
Queste sono poi costituite da un esiguo numero di nemici, che, seppur diversi tra loro, non riesco comunque ad identificare propriamente come una “minaccia”, in quanto non hanno mai trasmesso alcuna sensazione di pericolo.
Al di là della semplicità della IA nemica, in particolar modo i vampiri si limiteranno a correre in direzione del protagonista per effettuare attacchi ravvicinati, i quali, tra l’altro, risultano facilmente schivabili.
Se tutto ciò non fosse già sufficientemente deludente, ho inoltre notato che su dieci incontri avuti con gruppi di nemici, ben otto di questi sono stati rovinati da bug o dal pessimo path-building degli NPC.
Redfall • Comparto estetico
Sul lato estetico il gioco si mantiene sfortunatamente tiepido, per non dire stilisticamente dimenticabile.
Anche dopo solo un’ora di gioco, la sensazione è che gli sviluppatori abbiano associato personaggi e asset al mondo di gioco senza la minima coerenza o armonia. I nemici infatti si stagliano nell’ambientazione risultando alieni alle strutture e ai colori del paesaggio.
Oltre questo, gli sviluppatori hanno voluto inserire un sistema di fazioni che però risulta illeggibile a meno che non sia il protagonista stesso a chiarirci a quale fazione appartengano i nemici su schermo.
Questi infatti hanno palette cromatiche simili, armi identiche e voice lines uguali. Gli unici nemici che è facile distinguere sono i vampiri, proprio perché hanno una conformazione fisica differente da tutti gli altri.
Per collegarmi al lato tecnico, disastrato come tutto il resto, c’è da dire che la grafica è molto antiquata.
In primo luogo, era dal 2006 che non vedevo un’acqua resa così male all’interno di un videogioco. I riflessi sulle pozze d’acqua o sulle superfici li possiamo vedere solo negli screenshots di presentazione del gioco.
Per quanto riguarda tutto il resto, l’intero comparto estetico in Redfall sa di vecchio.
Redfall • Comparto tecnico
Come è già stato espresso da diversi utenti, il titolo fatica a girare sulle più disparate configurazioni pc.
Parlando onestamente però, devo ammettere che gioco non è mai crashato, né sono stato vittima di bug grafici consistenti. L’unico evento degno di nota è stato quando mi sono scomparse le barre della vita dei nemici, ma è bastato tornare al menù principale per rimuovere il problema.
Se da un lato dunque, nella mia piccola esperienza, non ho avuto di questi problemi, l’internet ne è saturo. Molte persone hanno dichiarato che il gioco non riesce a partire ed altri assicurano che la loro 4090 non riesca a mantenere un frame rate superiore ai 40 FPS.
Proprio sul frame rate le mie esperienze trovano però una similitudine a quanto letto online. Persino con il DLSS attivo la mia esperienza col titolo è stata tutt’altro che godibile. Il gioco perde frame e stuttera di continuo, in particolar modo nelle aree popolate da un numero più consistente di nemici.
Unica nota di merito che mi trovo a dover fare sul titolo sono i caricamenti: istantanei per un gioco che pesa 103 GB.
Redfall • Comparto audio
Per quanto riguarda il sonoro, non mi sono mai speso in troppe parole per un aspetto che in molti giochi viene appena abbozzato e Redfall è uno di questi.
Comprendere la posizione dei nemici in gioco è pura utopia: la riproduzione della voce in verticale è fuorviante, facendo credere più volte che un nemico in cima al palazzo sia invece molto più vicino.
L’unica cosa che funziona bene è la differenziazione sonora tra voci e audio che avvengono al chiuso mentre ci si trova all’esterno e viceversa.
I nemici poi sono tutti dei chiacchieroni esagerati. Posso capire che anche loro si stiano annoiando in questa cittadina che non concede alcuna attività di svago, ma non è possibile che, ovunque vada, venga avvisato preventivamente della presenza nemica da un continuo chiacchiericcio.
È scontato poi dire che i dialoghi dei personaggi comprimari sono anch’essi vittime di una scarsità indecorosa di linee di dialogo. Stessa cosa per i nemici, che durante gli scontri o le boss fights ripeteranno sempre le stesse tre frasi.
Ultima nota di rammarico va alla localizzazione in italiano. I dialoghi sono fatti senza alcun impegno e molto spesso mi sono accorto che all’interno di un monologo vi fossero due o più registrazioni, effettuate in momenti separati.
Per finire, non è possibile avere l’audio in inglese con sottotitoli in italiano.
Redfall • Verdetto
In conclusione, Redfall è una grave nota di demerito per la Arkane Austin e un pessimo investimento per la divisione Xbox che si ritrova tra le mani un’esclusiva inadeguata alle sfide dell’odierno mercato console.
Non fosse uscito al lancio sul Game Pass, Redfall sarebbe facilmente risultato un flop ben peggiore di quello che è già.
Perché è questo Redfall, un triste flop per una software house che inspiegabilmente ha mancato di molto il bersaglio.