Recensione Overwatch 2: è davvero un sequel?
Nelle ultime 48 ore non si è parlato d’altro che Overwatch 2: l’FPS competitivo di Blizzard Entertainment che ha preso il posto del suo predecessore Overwatch.
Qualche giorno fa sono stati infatti spenti definitivamente i servers del primo capitolo, aprendo le porte verso un nuovo futuro per lo sparatutto.
Abbiamo avuto modo di testare in maniera non troppo approfondita il gioco che ci ha fatto porre non pochi interrogativi. Scopriamo insieme le nostre prime impressioni in questa veloce recensione.
Indice dei contenuti
Recensione Overwatch 2: siamo pronti a chiamarlo sequel?
Il primo interrogativo, nonché forse il più importante è: questo gioco rappresenta a tutti gli effetti un sequel, oppure sembra più un’espansione o una patch stagionale? In realtà nessuno si sarebbe sognato di considerare questo titolo un sequel se non fosse stato aggiunto il suffisso “2” nel suo nome.
Le ragioni appaiono piuttosto evidenti fin dai primi minuti di gioco: quando il gameplay, le meccaniche e le ambientazioni, riportano inevitabilmente alla memoria dell’ormai deceduto Overwatch, che in realtà sembra nascondersi in penombra dietro ogni sessione di gioco.
Francamente, ci saremmo aspettati qualcosina in più da un punto di vista delle novità di questo nuovo titolo. Infatti, anche se l’aggiornamento ha portato numerosi cambiamenti, sembra proprio che il peso specifico di questi non abbia un impatto tale da modificare il modo in cui il videogiocatore vede ed ha sempre visto l’FPS.
Overwatch vs Overwatch 2: cosa cambia?
Cerchiamo di scoprire insieme quali sono le maggiori differenze tra Overwatch 2 ed Overwatch 1.
In questo paragrafo faremo una suddivisione in capitoli che trattano tematiche ed aspetti differenti.
Overwatch vs Overwatch 2: il sistema di gioco
Ciò che per primo viene all’attenzione di chiunque è il passaggio al sistema di gioco Free to play, che rende il titolo disponibile ad una maggiore fetta di utenza.
Questo costringe chiaramente Blizzard a cambiare le dinamiche interne al titolo, dove notiamo l’implementazione di un pass stagionale sia in versione gratuita che premium, che permette di accumulare oggetti, skin e collezionabili di ogni genere, all’aumentare del livello dell’utente.
Sono stati definitivamente abbandonati i forzieri.
E’ indubbio come questo comporti una maggiore attenzione verso i cheaters , che come sappiamo non si fanno problemi su i titoli F2P.
Da questo punto di vista, Blizzard ha dichiarato che è consentito l’accesso in modalità classificata “ranked” soltanto agli utenti che avranno collezionato almeno 50 vittori in modalità standard.
Siamo un po’ scettici che questo possa bastare a limitare il problema dilagante dell’uso dei cheat sui giochi online, tuttavia è già un primo passo.
Overwatch vs Overwatch 2: le meccaniche
Il cambiamento principale e sicuramente di maggiore rilevanza è il passaggio del numero di componenti del team da 6 a 5. Sebbene questa differenza possa sembrare nulla agli occhi di un nuovo giocatore, è bene ricordare come nel titolo precedente la squadra fosse composta da 6 players, e quindi 6 eroi differenti.
Si è scelto di sacrificare un tank per rendere il gioco più godibile e meno vincolato a fight di lunghezza maggiore nonché anche alle figure dei support.
La formazione attuale prevede l’uso di due support, due DPS ed un tank.
Questo, soprattutto a livelli più alti e tra i professionisti, aziona una cascata di conseguenze che chiaramente non possiamo enumerare, né tantomeno avremmo le competenze del caso per farlo.
E’ stata introdotta un’ulteriore nuova modalità chiamata “Push mode”: dove vincerà chi sarà in grado di accompagnare il carretto più distante possibile dal centro ed in direzione della base avversaria.
Overwatch vs Overwatch 2: i rework
Una parte delle modifiche rispetto al titolo precedente riguardano gli assett del gioco.
In primis le skins che sono state ritoccate, dando la possibilità adesso di scegliere tra il look originale di Overwatch 1 e quello più recente di Overwatch 2.
Anche sulle mappe sono state fatte diverse modifiche minori, quali correzione dell’illuminazione globale, stravolgimento di alcuni edifici e sezioni dello spazio di gioco o ancora aggiunta di tre nuovi ambienti denominati: Esperança, Colosseo, e New Queen Street.
Gli sviluppatori hanno anche messo mani sul sound design, apportando modifiche che non siamo tuttavia riusciti a cogliere per la poca esperienza maturata con il titolo precedente.
Alcuni eroi sono stati reworkati in maniera più vistosa rispetto ad altri (Orisa, Doomfist e Bastion).
Overwatch vs Overwatch 2: i nuovi eroi
Oltre alle già elencate news troviamo ben tre nuovi eroi:
- DPS: “Sojourn”
- Healer: “Kiriko”
- Tank: “Junker Queen”
Sarà solo il tempo a decretare come questi si integreranno all’attuale roster di campioni disponibili.
Si tratta di personaggi molto dinamici ed interattivi, nonostante le differenti mansioni che dovranno ricoprire.
In particolare “Junker Queen” è un tank con ottime possibilità di “damage dealing”.
Overwatch vs Overwatch 2: comparto tecnico
Non sono mancate problematiche gravi al lancio, quali i classici problemi di coda per l’accesso (anche di dimensioni sproporzionate), quindi le lunghe attese o l’incapacità di accedere del tutto al gioco.
Una volta terminata la coda il gioco costringeva ad effettuare nuovamente il login; ed è in questa fase che molti utenti sono rimasti bloccati per via della richiesta della OTP per l’accesso (tramite Authenticator Blizzard o SMS).
Non a caso sono stati necessari interventi di manutenzione sui servers da parte di Blizzard Activision.
Non certo un bel modo per iniziare una nuova avventura.
C’è stato il passaggio ad un nuovo motore grafico, ma è un cambiamento che non apporta significative novità da un punto di vista pratico e concreto.
Recensione Overwatch 2: Cross-play e progressi condivisi
Overwatch 2 non soltanto permette di giocare in cross-play in lobby tra console e PC.
Ma permette chiaramente di condividere i progressi su un unico account da utilizzare su più dispositivi o accorpare diversi account preesistenti.
Recensione Overwatch 2: il Gameplay
Veniamo ora ad uno degli snodi più importanti per questo nuovo titolo di Blizzard: il gameplay.
Sebbene questo non presenti troppe differenze con il primo titolo, volendo trascurare le nuove meccaniche ed i rework, rimane un risultato godibilissimo soprattutto per chi ha poco tempo da dedicare al gaming.
E’ stata aggiunta la possibilità come in molti altri giochi FPS di “pingare” la posizione dei nemici. Feature mancante sulla prima versione del gioco.
Purtroppo non ci è possibile restituire il punto di vista di un pro-player di Overwatch, poiché sfortunatamente nessuno tra di noi in redazione ha mai oltrepassato il banale e superficiale gameplay ad intento meramente ludico.
Sicuramente ci saranno canali dedicati e specialistici dove conoscere meglio l’impatto che alcune modifiche hanno avuto sullo stile di gioco.
Personalmente, trovo ed ho sempre trovato Overwatch un gioco interessante e soprattutto divertente anche per chi non vuole scadere nel gameplay competitivo che comporta beghe, impegni e difficoltà pratiche.
Ora che Overwatch 2 è un gioco free to play sarà ancora più probabile che alcuni di noi possano dedicargli giusto qualche ora alla settimana in compagnia degli amici.
Recensione Overwatch 2: che fine ha fatto il PVE?
Al momento dell’annuncio di Overwatch 2 era stata stata mostrata una nuova sezione del gioco dedicata al PVE. Questa tuttavia non è ancora pronta per l’uscita e sarà disponibile esclusivamente nel 2023.
Siamo piuttosto curiosi di sapere quanto questa potrà essere centrale nel gameplay del titolo.
Sarebbe forse sensato riservare questo contenuto a chi aveva acquistato Overwatch, rendendolo un contenuto esclusivo a pagamento.
Questa potrebbe essere una soluzione per accontentare coloro i quali (me compreso), acquistarono il titolo nel lontano 2016.
Il PVE sarà costituito da una vera e propria campagna, con tanto di narrativa e dialoghi.
Recensione Overwatch 2: considerazioni finali
Abbiamo toccato un po’ tutti i punti salienti dell’uscita di Overwatch 2 senza entrare troppo nei dettagli che non sono di nostra competenza.
Il risultato di queste considerazioni è che OW2 sia un gioco divertente, molto dinamico e anche competitivo se affrontato con una certa attitudine.
Ciò che ci ha lasciato spaesati è stato renderci conto di come Overwatch 2 ed Overwatch 1 siano quasi sostanzialmente la stessa cosa, ma con una patch abbastanza impattante.
Non si ha a che fare con uno stravolgimento, né con un vero e proprio sequel.
Eliminare alcune mappe sarebbe stata una scelta coraggiosa, che credo il team Blizzard non si sia sentito di compiere. Eppure forse abbiamo bisogno di una ventata d’aria fresca: gli eroi sono sempre gli stessi, le nuove mappe sono soltanto 3 e il sistema di gioco è rimasto sostanzialmente invariato.
Ora sarà il tempo a decretare il successo o il fallimento di OW2; che per il momento ci limiteremo a giocare in compagnia, godendo della dinamica e della freneticità che questo gioco mette a disposizione.
Tuttavia sebbene la critica non si sia esposta in maniera troppo negativa circa il lancio, le votazioni degli utenti su Metacritic hanno fatto segnare un punteggio storicamente tra i più bassi di sempre.
Come visibile dall’immagine soprastante tuttavia Blizzard promette numerose novità per il futuro e questo lascia ben sperare per il supporto post-lancio del titolo.