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Oxenfree 2: Lost Signals • Recensione PC

Oxenfree2-Recensione
"I suoni che senti la notte non sono altro che sogni orfani alla ricerca di qualcuno da spaventare e perseguitare"
Ambientazioni tetre ed affascinanti, misteriose interferenze che minacciano il futuro della città e distorsioni nella dimensione spazio-tempo sono solo l'anteprima di un viaggio memorabile. A questo nuovo titolo della Night School Studios non manca niente per potersi presentare come un’avventura capace di catturarci ed immergerci in un mondo solo in apparenza surreale.
Trama e narrativa
9.5
Gameplay
6
Comparto estetico
8
Comparto tecnico
7
Comparto audio
8
PRO
Storytelling intrigante
Ambientazioni cupe e tenebrose
Intrigante Butterfly Effect
CONTRO
Poco tempo per leggere per chi non conosce l'inglese
Necessità di adattarsi ai ritmi di gioco
Enigmi molto semplici
8

A due anni dal suo annuncio, arriva finalmente il secondo capitolo di quella che possiamo considerare una piccola perla della Night School Studios, ovvero Oxenfree II: Lost Signals.

Degno erede del primo Oxenfree, uscito nel 2016, il secondo episodio giunge a seguito dell’acquisto della casa produttrice da parte di Netflix. Già grande colosso dello streaming, è stata proprio quest’ultima a distribuire il gioco, andando così ad affondare radici sempre più profonde anche nel settore del gaming.

Tra ambientazioni tetre, strane interferenze ed una storia solo in apparenza surreale, andiamo a vedere se Oxenfree II è valso il tempo dell’attesa.

Oxenfree2 Copertina

L’elettricità è come la rabbia: necessita di una direzione verso la quale andare

A differenza del suo predecessore, Oxenfree II non ci presenta un gruppo di adolescenti alle prese con un futuro incerto ed ancora da accettare, bensì vestiremo i panni di Riley, una giovane trentenne alle prese con un passato traumatico che, inevitabilmente, investe il suo presente e rende sfocato il suo futuro.

Interferenze elettromagnetiche che causano distorsioni nella dimensione spazio-tempo saranno le nostre principali rivali per tutto il viaggio. Viaggio che dovremo coraggiosamente portare a termine prima di poter capire quali mostri interiori (e non) avremo davvero sconfitto.

Il gioco si presenta come i classici giochi d’avventura grafica, reso disponibile per console PlayStation, Xbox, Nintendo Switch e PC.

Bisogna quindi approcciarsi a questo titolo partendo dal presupposto che eventi e meccaniche saranno per lo più semplici, poiché i veri protagonisti saranno i personaggi e le loro storie che via via si andranno ad intrecciare.

Trama e narrativa

Come ogni ottima avventura grafica che si rispetti, all’inizio ci troveremo immersi nel mondo di gioco in maniera caotica, quasi a sentirci spiazzati e confusi, esattamente come Riley, la nostra protagonista.

Proprio come lei, avremo difficoltà a capire la linea sottile tra realtà, sogno e finzione. Seguendo le sue orme, dovremo infatti aspettare un po’ di tempo e procedere per svariati trial and error prima di riuscire ad entrare a pieno nei misteri di Camena.

Oxenfree-II-Trama-e-Narrativa

La nostra avventura avrà inizio cinque anni dopo gli eventi del vecchio Oxenfree e lo scorrere del tempo verrà scandito in lassi temporali di un’ora che muoveranno dalle 20.00 alle 07.00 del mattino successivo. Ovviamente il passare del tempo non dipenderà da noi o dalle nostre ore di gioco, ma sarà indipendente dalle azioni del giocatore. Avremo quindi una notte per accompagnare Riley nel suo viaggio dentro e fuori da se stessa.

L’avventura avrà inizio con la nostra protagonista di ritorno nella sua città natale, la stessa che scopriremo esser stata lasciata faticosamente anni prima dalla protagonista al fine di trovare una nuova strada e per potersi allontanare il più possibile dal suo passato. Infatti, figlia di un ex veterano impiegato come ingegnere elettronico nell’aeronautica e di una madre assente che l’ha abbandonata alla prima occasione, Riley aveva abbandonato Camena per capire che senso dare alla sua vita. Una serie di avvenimenti inspiegabili l’hanno però, in seguito, riportata a casa.

Tornerà dunque per iniziare un nuovo lavoro, che la vedrà protagonista di un inquietante mistero che sta sconvolgendo la vita di tutti e che potrebbe essere fatale per il suo futuro e per quello degli altri abitanti.

Dovrà infatti fronteggiare interferenze radio inizialmente del tutto incoerenti e successivamente scopriremo che queste saranno dovute ad una setta legata a quella che prenderà il nome di Origini, composta da una serie di malvage figure alle prese con l’apertura di uno squarcio nella dimensione spazio temporale. Starà a te dunque capire le loro reali intenzioni.

Rivedremo alcuni vecchi personaggi che avevamo conosciuto nel primo capitolo, ma che assumeranno un ruolo dalle connotazioni tetre e misteriose.

Nel nostro viaggio incontreremo diversi ostacoli e spesso l’unico modo per poterli superare sarà varcare le soglie del tempo e dello spazio tramite squarci che troveremo nel mondo di gioco. Questi ci riporteranno indietro nel tempo, conducendoci alla scoperta dei segreti più reconditi del passato di Riley.

Le interferenze radio però ci permetteranno anche di guardare dallo spioncino del futuro e di avere una visione di quello che potrebbe scaturire dalle azioni del presente.

Oxendree-II-Trama-e-Narrativa-(2)

Starà a te decidere come fronteggiare un passato che ha marchiato indelebilmente ognuno dei personaggi, Riley per prima, ed un futuro che è interamente nelle tue mani.

Al centro di tutto ci saranno sempre le nostre interferenze, che potranno essere tanto amiche, quanto nemiche. Qualcuno ci insegnerà che “l’elettrcità è come la rabbia, ha bisogno di una direzione verso la quale andare“. E tu verso dove ti spingerai?

Senza darti ulteriori indizi ti lasceremo con un enigmatico Do Something, Be Something“.

Gameplay

Il gameplay poggia saldamente su un interessante Butterfly Effect. Infatti le nostre decisioni saranno tutte determinanti nello sviluppo del nostro percorso. Il sistema di dialogo naturalistico apre una serie di scelte nell’interazione con i personaggi che permette non solo di plasmare il carattere di Riley, ma anche di aprire o meno opzioni di gioco.

Per quanto riguarda Riley, tramite le nostre scelte potremo decidere in che direzione farla evolvere. Se renderla una ragazza coraggiosa incurante del pericolo, azzardando quindi interazioni con il mondo di gioco che potrebbero essere rischiose (come ad esempio lunghi salti o discese in caverne buie). Al contrario potremo anche decidere di essere più cauti, muovendo verso direzioni più lunghe.

Oxenfree-II-Gameplay

Inoltre il modo in cui sceglieremo di interagire con gli altri personaggi ci permetterà non solo di rendere più o meno personali i nostri legami affettivi, ma anche di avere a disposizione aiuti ulteriori laddove riusciremo a stringere rapporti più saldi.

Sempre parlando delle interazioni tra Riley ed i personaggi che incontrerà strada facendo, la nostra scelta durante i dialoghi sarà molto importante anche per accumulare informazioni sulla protagonista e la sua storia, presente e passata. In virtù di questo, se sceglieremo di aprirci, i dialoghi ci metteranno a conoscenza dei suoi racconti e saranno utili non solo per conoscerla, ma anche per progredire nella storia. Se invece opteremo per una linea più riservata ed introversa, potremo perdere alcuni dettagli fondamentali.

Il gioco scorre in maniera abbastanza lineare, ma sempre legato alle decisioni prese dagli sviluppatori. Infatti un punto a sfavore di questo di questo gamplay è sicuramente la lentezza che deriva dal non poter interagire con alcuni aspetti del mondo di gioco finché non sarà il gioco stesso a permettercelo. Di conseguenza, anche laddove noi avremo perfettamente capito cosa il gameplay desideri da noi, dovremo stare alle sue condizioni. Questo alle volte può risultare frustrante.

Alcune zone dovranno inoltre essere ripercorse per sbloccare collezionabili molto importanti per la trama ma che non saranno accessibili fino al completamento del percorso iniziale che il gioco ci obbliga a portare a termine.

Non è previsto un combat system e non sono necessarie grandi operazioni di esplorazioni. Tutto si sviluppa secondo i canoni dei giochi platform e con un percorso obbligatorio.

A nostra disposizione avremo una rosa di risorse, ovviamente limitata data l’impostazione del gioco, ma che rende comunque l’esperienza accattivante.

Nello specifico dovremo conquistarci, nei primi attimi di gioco, l’attrezzatura da arrampicata necessaria per poter sbloccare aree del mondo di gioco più impervie. Sarà comunque il gamplay a portarti in quella direzione. L’attrezzatura infatti non entrerà a far parte del nostro “arsenale” ma ci permetterà semplicemente di accedere a zone inizialmente bloccate.

Gli unici due strumenti che porteremo sempre con noi (e che potremo utilizzare a nostra scelta) saranno da un lato la nostra fidata radio, che fungerà da mediatrice con alcuni NPC e che sarà necessaria per far fronte alle interferenze elettromagnetiche, dall’altro avremo il nostro Walkie Talkie, utile non solo per poter comunicare con gli altri personaggi, ma anche per stringere e mantenere nuove relazioni.

Non sottovalutiamo questi due strumenti e teniamo a mente che saranno i soli che potremo utilizzare a nostro piacimento.

Comparto estetico

L’estetica di Oxenfree II rivendica a pieno titolo i toni cupi e tetri che avevamo già visto nel primo capitolo. Non potremo fare a meno infatti di rivederci quell’inquietudine che sa un po’ di Stanger Things.

Oxenfree-II-Comparto-Estetico

Date le premesse iniziali, ricordiamo che stiamo parlando di un’avventura grafica, di conseguenza l’attenzione volge tutta a trama, personaggi ed ambientazioni. È proprio quest’ultima che deve saperci tenere inchiodati allo schermo, quando ancora non sappiamo niente del gioco e dobbiamo scegliere se continuare o meno.

Ci ritroveremo nella città costiera di Camena e avremo anche la possibilità di tornare su Edwards Island. Tra scalate, spiagge e cascate, non c’è un elemento fuori posto che non si sposi perfettamente con lo svolgimento della storia.

Molto interessanti i punti in cui le interferenze radio vanno ad impattare sulla grafica di gioco distorcendola. Anche qui infatti la mescolanza dei colori tetri, con quelle che sono le tipiche interferenze grafiche dello schermo quando si ha a che fare con frammentazioni visive dovute ad alterazioni elettriche, risulta incredibilmente realistica.

Punto a favore del comparto grafico è anche lo stacco creato dai viaggi nel tempo che acquistano uno stile retrò quando si parla del passato, mentre si permeano di toni sfocati e nebbiosi se si guarda al futuro.

Possiamo dire con estrema sicurezza che nella sua pulita semplicità la Night School Studios è riuscita a portarci in una Camena perfettamente in linea con le emozioni che intendeva suscitarci. Il mondo di gioco sa vibrare in perfetta armonia con personaggi, musiche e gamplay.

Comparto tecnico

A livello tecnico stiamo parlando di un gioco relativamente semplice. Ci sono pochi comandi e tutti intuitivi, sia giocando da tastiera, che usando un pad.

Non si prevedono combattimenti, così come non sono presenti meccaniche complesse, per cui il gioco scorre fluido lasciandoci godere la trama. L’obiettivo di base dovrebbe infatti quello di permettere a noi giocatori un’immersione completa nei panni di Riley senza essere distratti. Come se fosse un film di cui noi siamo protagonisti ed artefici.

A voler essere pignoli però, abbiamo deciso di testare le prestazioni del gioco due volte per riuscire a valutarle al meglio.

Le condizioni di base del gameplay dietro ogni test sono ovviamente state le stesse così da poterle mettere a paragone nella maniera migliore possibile.

Il primo test è stato eseguito per 15 minuti appena subito l’avvio del gioco, mentre il secondo ha avuto la stessa durata ma a tre ore esatte dall’avvio, senza mai interrompere la sessione. In entrambi i casi il gamplay analizzato ha previsto: esplorazioni, dialoghi, scelte e soprattutto cambi di scenario voluti dal gioco a seguito delle interferenze causate dalle distorsioni spazio-temporali. Tutto in egual misura.

Nel primo test si è potuto notare che il gioco si è mantenuto relativamente stabile sia per quanto riguarda gli FPS che i Frame Time. Gli unici picchi sono stati dovuti ai cambi di scenario in cui i personaggi passavano da una realtà all’altra. Questo non ha costituito un problema a livello di giocabilità, poiché la dinamica prevista dal gioco ci presenta sullo schermo distorsioni di immagini e scatti di grafica che sono comunque parte della scenografia generale.

Oxenfree II comparto Tecnico
Oxenfree II comparto Tecnico 2

Anche qui i picchi sono comunque riconducibili ai passaggi tra una realtà e l’altra e a scene in cui le interferenze elettromagnetiche, all’interno della narrativa, causano effetti più persistenti alla distorsione voluta dalla grafica.

Comparto audio

Come in ogni avventura grafica, la componente sonora ha il principale scopo di mediare tra le ambientazioni e le emozioni non solo dei personaggi, ma anche di noi giocatori.

In Oxenfree II troviamo quindi una colonna sonora molto semplice ma che riprende pienamente i toni cupi del gioco, composta da crescendo inquietanti quando il gioco si fa più tenebroso e toni più delicati quando i personaggi cercano di mettersi a nudo diventando quasi parte integrante della nostra acustica durante l’esperienza di gioco.

Oxenfree-II-Comparto-sonoro

Quando infatti si entra pienamente nel gioco, lasciandosi guidare dalla trama, è come se smettessimo di farci caso. La musica ci permea, guidandoci in ogni scambio narrativo con una naturalezza che sa unirsi a immagini e colori, come se vedessimo e vivessimo i suoni tramite montagne e corsi d’acqua.

Va infine esaltata anche la scelta dei doppiatori che è molto intrigante. Le voci dei personaggi risultano, di conseguenza, perfettamente in linea con i loro caratteri e i loro vissuti.

Lieve demerito è forse la lingua. Oxenfree II è stato infatti localizzato scegliendo una distribuzione in lingua originale con traduzioni in lingue diverse solo per interfaccia, sottotitoli e dialoghi. L’inglese usato, per quanto pulito, risulta alle volte difficile per chi ha meno dimestichezza.

L’accessibilità al gioco si basa largamente sulla lettura dei sottotitoli, il cui scorrimento risulta però, alle volte, troppo rapido, specialmente quando questi si mescolano con le alternative disponibili nelle scelte multiple. La decisione infatti deve essere effettuata prima che il gioco scelga un’opzione per te, ma laddove il giocatore abbia bisogno di leggere gli interi sottotitoli per saper cosa fare, il tempo rimanente per la decisione risulta essere troppo poco.

Il gioco è inoltre diventato relativamente più instabile dopo diverse ore di gioco. Anche in questo caso però, a parte qualche lieve glitch dei personaggi, non ci sono stati grandi problemi di giocabilità.

Una grande mano è data dalla voluta distorsione che è al centro di tutta la narrativa, di conseguenza, una volta immersi nel gioco, l’imperfezione tecnica si mescola con l’ambientazione instabile voluta dal gamplay risultando poco percepibile.

Oxenfree 2: Lost Signals • Verdetto

Vivendo questa esperienza in maniera distaccata e puramente ludica, ci ritroveremo a salvare il destino di Camena e dei nostri personaggi da una malvagia setta che cerca di aprire un portale spazio-tempo per poter tornare nel presente.

Tuttavia, sappiamo bene che tanto più un gioco si rende capace di parlare a quella vocina dentro la nostra testa che tanto faticosamente cerchiamo di relegare in un angolo recondito della nostra anima, tanto più si spiana la strada per diventare un piccolo successo videoludico. Ogni volta che un gioco conquista un pezzetto dei giocatori seduti dall’altra parte dello schermo, ha già vinto, qualunque sarà il suo ruolo nell’immenso universo del gaming.

Oxenfre-II-Verdetto

Uno degli elementi cha ha maggiormente attirato la nostra attenzione in Oxenfree II è stata la decisione di basare le distorsioni spazio-tempo, la creazione di portali e visioni in cui il passato, il presente e il futuro si mescolano, proprio su quelle che risultano logiche interferenze.

Interferenze che imprigioneranno Riley finché non ha avrà la forza, ma soprattutto, il coraggio di gridare a pieni polmoni che la realtà che sta vivendo non le basta più.

Da queste vedremo la nostra protagonista vivere un presente in cui non ha ancora accettato il suo passato, la rottura con il padre e l’abbandono della madre.
Scopriremo come sia in lotta contro se stessa per un presente che le fa paura ed infine verrà fuori un futuro che potrebbe divergere in un milione di destini diversi, ma tutto dipenderà da quanto il passato sarà preponderante e quanto potere daremo alle paure del presente.

La storia di Riley e le sue “interferenze” diventano così quelle di molti di noi.

Interferenze che nella vita vera prendono tanti nomi diversi: traumi, paure, decisioni, aspettative, traguardi, sogni, speranze.

E anche noi, come Riley, cerchiamo di sconfiggerle ogni giorno, lasciandoci segnare ed insegnare. A volte perdiamo, altre vinciamo, ma tutto sta a noi e al coraggio con cui riusciamo a fare i conti con tutte quelle scelte che il crescere rende tremendamente inevitabili. Scelte che saranno permeate da un passato che non possiamo cambiare e da un presente che porta il peso di essere il primo passo per il futuro che vogliamo costruirci.

Per fortuna però, seduti davanti a questo schermo, siamo tutti gamers ed in quanto tale ci piace leggere ed imparare da ognuno di quei tasti che premiamo sulla tastiera o sul controller.

Sappiamo che è bello lottare contro sette malvagie, installando trasmettitori radio e salvando la città. Sappiamo che è bello arrivare ai titoli di coda sapendo di essere riusciti a vincere. E sappiamo che è bello quando vincere ci rende gli eroi di quella storia.

Ma siamo gamers, sappiamo anche che il gioco non finisce con quei titoli di coda, ma che continua con noi e la storia di cui possiamo diventare gli eroi è la nostra.

Se un gioco sa divertirti e allo stesso tempo sa parlarti in questo modo, è un gioco che merita di essere giocato.

Oxenfree II è uno di questi.

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