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Recensione Metal: Hellsinger • L’inferno ha i BPM contati!

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Doom e Crypt of the Necrodancer si incontrano benedetti dagli dei del metal
Metal: Hellsinger parte da ottimi presupposti e la collaborazione con molti artisti del panorama metal più o meno estremo. Combattimenti frenetici, armi con diverse caratteristiche, diversi nemici con cui confrontarsi offrono al giocatore un divertimento incredibile, specialmente se metallaro! Purtroppo ci sono diverse sbavature, che fortunatamente non pregiudicano l’intrattenimento, ma si sarebbe forse potuto fare qualcosa in più.
Trama e narrativa
6
Gameplay
9
Comparto estetico
6.5
Comparto tecnico
6.5
Comparto audio
9.5
PRO
Combat system esaltante e frenetico
Canzoni memorabili
Estetica che trasuda metal
CONTRO
Boss (quasi) tutti uguali
Nemici e schemi ripetitivi
Poca possibilità di esplorare l’Inferno
7.5

Nella recensione di oggi andrò a parlarti di Metal: Hellsinger, titolo appartenente alla categoria dei giochi FPS con elementi da rhythm game a tema heavy metal e sviluppato da The Outsiders, studio svedese che con questo ambizioso titolo non ha solo radunato una serie di cantanti più o meno famosi del mondo metal, ma ha cercato, come già fatto da altri, di unire ritmi rock e sparatutto.

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Da amante di questa musica quale sono ho avuto modo di giocare a questo titolo godendomi non solo l’estetica, ma anche la parte ritmica, per la quale lo studio si è molto prodigata riuscendo a coinvolgere artisti del calibro di Alissa White Gluz degli Arch Enemy o Serj Tankian dei System of a Down.

Ma il fatto di riuscire a coinvolgere dei cantanti così blasonati, sarà stato abbastanza da garantire la riuscita di un buon videogioco? Scoprilo insieme a me in questa recensione.

Recensione Metal: Hellsinger • Metallo urlante

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Dopo aver giocato ad Hi-Fi RUSH è difficile riuscire a riprendere la mano con un titolo che si basa su questo tipo di gameplay ma completamente a base di musica metal.

A partire dal menù principale, dove troneggia l’Ignota, lugubre protagonista del videogioco, tutto urla metallo da qualunque pixel.

Annunciato a giugno 2020 e rilasciato verso la fine del 2022, la cosa che colpisce è che i Two Feathers, artisti compositori della parte musicale del videogioco, abbiano deciso di scrivere loro stessi dei brani da far interpretare ai cantanti di cui parlavamo sopra.

Metal: Hellsinger è stato infatti nominato ai British Academy Games Awards 2023 come miglior sonoro, a mio avviso anche giustamente, visto che potrà tranquillamente piacere anche a chi non è proprio avvezzo a questo tipo di sonorità.

Dal punto di vista hardware non ho avuto nessuna difficoltà a giocare a questo titolo, che, come vedrai dagli screenshot, ricorda un po’ il motore grafico dei nuovi Doom. È stato sicuramente realizzato per girare anche su vecchie schede video da gaming e processori da gaming più datati.

Recensione Metal: Hellsinger • Trama e narrativa

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Purtroppo partiamo subito con una nota dolente: la trama di Metal: Hellsinger è piuttosto inconcludente e piena di buchi.

La storia narra le vicende de l’Ignota, un demone a cui è stato portato via la voce dalla Giudice, la regina dell’inferno.

L’Ignota viene poi bandita per migliaia di anni, finché un giorno non viene richiamata dal teschio Paz (che oltre ad essere doppiato da Troy Baker, già Joel in The Last Of Us e voce di moltissimi altri personaggi di videogiochi, è anche una delle prime armi del gioco), che ci narrerà la storia e svelerà dettagli del mondo che ci circonda mano a mano che andremo avanti nel gioco.

Sebbene si tratti di una storia “molto metal”, la trama sembra scritta col pilota automatico e lascia spazio principalmente alle arene grondanti di nemici che incontrerai durante il gioco.

L’Ignota dovrà farsi strada attraverso i vari livelli dell’inferno aprendosi la strada attraverso migliaia di legioni, armata di tutto punto e soprattutto seguendo il ritmo della musica che le hanno rubato, per diventare l’unica cantatrice infernale sconfiggendo la Giudice e le sue Incarnazioni.

Non dico che mi sarei aspettato di più, ma in ogni caso sono stato lasciato con l’amaro in bocca, tant’è che spesso e volentieri avrei voluto saltare le cutscene per andare direttamente al sodo: il gameplay.

Metal: Hellsinger • Gameplay

La cosa più interessante di questo videogioco è quindi il gameplay: per farti strada attraverso le legioni infernali dovrai andare avanti per arene sparando a ritmo di musica, senza sezioni di platforming o momenti per spezzare un attimo il fiato.

Più andrai a tempo, più il tuo moltiplicatore della Furia salirà: arrivati al 16x si aggiungeranno le parti cantate dei pezzi e avrai alcuni bonus al punteggio e alla velocità dell’Ignota, oltre alla ricarica più veloce degli attacchi speciali delle armi.

Combat system

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Ovviamente è il combat system a fare da padrone in Metal: Hellsinger e uno dei più importanti punti di questa recensione. Proprio come ho scritto prima, tutto sta nello sparare, schivare, scattare e colpire a ritmo di musica, e che musica! Ogni colpo portato a segno grazie al ritmo permetterà di aumentare l’indicatore Furia, che parte da 1 fino ad arrivare a 16 e a ogni stadio di quest’ultima la musica avrà un upgrade che sfocerà poi nelle parti cantate.

Per effettuare più combo e ottenere più velocemente i punteggi, l’Ignota avrà a disposizione un arsenale composto da sei armi che troverà mano a mano che il suo sanguinoso cammino andrà verso il trono della Giudice.

Inizialmente armata solo della spada Terminus, pensata per fare danni melee e per caricare molto velocemente la sua abilità speciale, e del teschio Paz, utile per caricare velocemente il moltiplicatore, la nostra protagonista troverà nell’avventura il fucile a pompa Persefone, I Mastini, una coppia di pistole, la balestra Vulcano e il boomerang di Corvo Infernale.

Ognuna di queste armi ha una sua abilità speciale che in alcuni casi ti renderà la vita molto più facile per sopravvivere all’Inferno: Paz può immobilizzare i nemici (boss inclusi), Persefone spara una salva di proiettili che fa molto danno, i Mastini creano una copia de l’Ignota, Vulcano fa comparire un vortice che risucchia e immobilizza i nemici e il Corvo Infernale evoca un tornado di lame.

Le armi da fuoco possono essere inoltre ricaricate più velocemente premendo un pulsante del controller o della tastiera da gaming al momento giusto, cosa che le rende molto potenti in determinate situazione nonostante la loro lentezza. Soprattutto Persefone è un’arma che se usata con i giusti tempi ti farà falciare decine di nemici senza sforzo.

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Ci sono poi diversi nemici che si potranno incontrare, a partire dalle “innocue” Marionette fino ai giganteschi Behemoth e ai letali Stalker: ogni nemico avrà come sempre il suo modo di attaccare l’Ignota, che sia tramite colpi fisici o spari da lontano, e sarà più o meno facile da sconfiggere, specialmente utilizzando bene le armi e la sincronia con la musica, oltre all’ambiente delle arene che, come da tradizione degli sparatutto, avrà anche moltiplicatori per la Furia, fonti di ricarica dei punti vita e rocce esplosive.

Come in Doom, inoltre, i nemici abbastanza stanchi si potranno sconfiggere con il massacro, un attacco speciale che ti permetterà anche di raccogliere energia dai loro cadaveri, oltre che totalizzare parecchi punti per il moltiplicatore.

Durante le sessioni di gioco è inoltre possibile scoprire nuove combo combinando fra loro scatti, cambi di armi, ricarica e attacchi speciali, arricchendo il proprio arsenale e la possibilità di aumentare i punteggi, che vengono caricati a fine livello in una classifica internazionale.

Infine ci sono diversi livelli di difficoltà, a partire dal più facile Agnello fino al più intenso Arcidiavolo, dove si potrà addirittura arrivare a perdere se si perde il ritmo!

Sistema di progressione

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Metal: Hellsinger non ha un vero e proprio sistema di progressione. Una volta acquisita una delle nuove armi, è possibile sbloccare le combo che la riguardano e decidere eventualmente di equipaggiarla prima di entrare in un livello dell’Inferno.

Come puoi vedere dallo screenshot, di default verranno equipaggiati Paz e Terminus, mentre altre due armi potranno essere selezionate dal menù a sinistra.

Quello che interessa davvero però è il menù di destra: una volta finito un livello si sbloccheranno infatti i Tormenti, delle sfide dove bisognerà falciare il più alto numero di demoni possibili rispettando determinate condizioni.

Ogni sfida vinta garantirà all’Ignota un Sigillo di uno degli Arcidiavoli dell’Inferno, che avrà effetti importanti sulle partite successive: alcuni permettono di fare in modo che la Furia si accumuli più in fretta, che non scenda sotto un certo moltiplicatore e molto altro ancora.

Collezionabili, personalizzazione e il DLC Sogno della Bestia

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Come da tradizione in questo tipo di sparatutto in prima persona, all’interno del gioco sono nascosti diversi Stemmi, che ti permetteranno, mano a mano che li raccoglierai, di sbloccare nuove skin per le armi.

Il gioco presenta anche il classico codex nel menù principale con i nemici sconfitti, le missioni svolte e le combo da sbloccare.

Anche l’Ignota è personalizzabile con tre nuovi completi, ottenibili acquistando il DLC Sogno della Bestia, che si rivelano piuttosto divertenti. Essi sono nello specifico: un completo da Darkettona, uno da Stella del Mattino e uno da Sentenza (si, quello de Il Buono, il Brutto e il Cattivo!).

Ognuno dei completi nuovi, tra l’altro, ha dei poteri particolari: Darkettona, quando si raccoglie un token di Furia nei livelli, aggiunge una protezione; Sentenza aumenta le munizioni massime quando si esegue correttamente una ricarica e Stella del Mattino garantisce un lento ripristino dei punti vita.

Il DLC permette anche di utilizzare una nuova arma chiamata Mano Rossa (in inglese Red Right Hand), ovvero una mitragliatrice semi-automatica. Per quanto riguarda i pezzi musicali, il contenuto aggiuntivo sblocca due nuovi brani: Leviathan con Will Ramos dei Lorna Shore e Dream of the beast con Cristina Scabbia dei Lacuna Coil.

Inoltre, gli sviluppatori hanno deciso di incoraggiare le persone a moddare il videogioco aggiungendo tracce personalizzate e molto altro, aggiungendo un’apposita sezione sul sito di Metal: Hellsinger per tutti coloro che si divertono a smanettare coi codici sorgente.

Metal: Hellsinger • Comparto estetico

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Ancora più di Doom, questo gioco urla “METAL” da tutti i pixel sullo schermo. Gli ambienti sono disegnati restando fedeli a questo urlo, e anche il design dei nemici e dei boss è in linea con lo spirito del videogioco.

Ogni cosa, in questo videogioco, è fatta sostanzialmente per farti concentrare il più possibile sul non perdere il ritmo della battaglia e distruggere in modi nuovi e creativi i tuoi nemici, con un overlay decisamente semplice da seguire.

Purtroppo il rovescio della medaglia sta nel fatto che i livelli sono estremamente corti e abbastanza ripetitivi, mancando una parte di platforming ed esplorazione che avrebbe dissuaso i giocatori dal voler rushare il gioco a tutti i costi.

Un po’ mi ha deluso anche il fatto che non ci sono moltissimi nemici e che, soprattutto (spoiler allert!), il boss sia sempre lo stesso alla fine di ogni livello. Ogni Inferno è infatti presieduto da una incarnazione della Giudice Rossa, che sostanzialmente presenta lo stesso design con una serie di attacchi differenti.

Un vero peccato, in quanto mi sarei aspettato di trovare un demone diverso ogni volta, anziché dover affrontare sempre lo stesso boss con poche piccole modifiche.

Molto belle invece le parti della storia che sono disegnate quasi fossero tempere su tela animate, che riflettono molto bene il racconto che farà Paz accompagnandoti in tutti i gironi infernali.

Metal: Hellsinger • Comparto tecnico

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Come ho scritto all’inizio della recensione, la grafica di Metal: Hellsinger è decisamente semplice e giocabile anche su sistemi piuttosto datati. Verosimilmente, anche su console girerà in modo fluido e senza stutter, anche perché in un videogioco del genere non ci si può permettere di perdere preziosi FPS.

Ci sono diverse opzioni di personalizzazione, ma sicuramente quelle che ti interesseranno di più e che ti consiglio di fare subito sono le calibrazioni audio e video che si trovano nel menù impostazioni.

Per il resto, tenendo tutto a ultra, sono riuscito con la mia AMD Radeon RX 6900 XT e il mio processore Ryzen 7 5700x a far andare il gioco senza problemi a 144 fps fissi sul mio monitor gaming Asus VG27AQ.

Non parliamo quindi di una grafica all’ultimo grido, ma sicuramente abbastanza per permetterti di giocare questo titolo senza incontrare nessun problema.

Metal: Hellsinger • Comparto audio

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Da sinistra a destra: Tatiana Shmayluk (Jinjer); Björn Strid (Soilwork); Matt Heafy (Trivium); Mikael Stanne (Dark Tranquillity); Serj Tankian (System Of a Down); Dennis Lyxeén (Refused); Randy Blythe (Lamb Of God); Alissa White-Gluz (Arch Enemy); James Dorton (Black Crown Initiate); Cristina Scabbia (Lacuna Coil); Will Ramos (Lorna Shore).

Ok, ammetto di essere un po’ di parte in questo campo, ma il comparto audio di Metal: Hellsinger batte un sacco di videogiochi a cui ho giocato, incluso lo stesso Hi-Fi RUSH!

D’altronde quale altro videogioco ha mai avuto dei pezzi scritti apposta per una serie di cantanti del mondo metal, estremo e non, che parlando della storia, dei vari livelli dell’Inferno e della battaglia epica dell’Ignota contro la Giudice Rossa?

I Two Feathers hanno fatto un lavoro veramente eccelso, creando una serie di canzoni metal moderne e intense, a volte death metal/deathcore, a volte con una spruzzatina power metal, ma comunque molto epiche, che diventano parte integrante dell’azione e ti invoglieranno ancora di più a portare il moltiplicatore a 16 per sentire le parti cantate!

Il ritmo e la sensazione di potenza che ti daranno questi pezzi è fenomenale e compensa molti dei punti non eccelsi del gioco, anche grazie al fatto che prenderai un gran gusto a sincronizzare i colpi delle tue armi al beat di ognuna delle canzoni.

Non parliamo poi della qualità delle e dei cantanti coinvolti nel progetto: da Tatiana Shmayluk dei Jinjer fino a Serj Tankian dei System of a Down, e grazie al DLC Sogno della Bestia la nostra connazionale Cristina Scabbia dei Lacuna Coil: un parterre di guest che faranno la gioia delle tue orecchie, specialmente se sei un metallaro!

Metal: Hellsinger • Verdetto

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Nonostante le ottime premesse, Metal: Hellsinger non è esente da difetti, anche se è indubbia la qualità e la passione con cui il lavoro è stato svolto da The Outsiders.

Come hai letto, la trama non è un granché, ci sono troppi pochi nemici, i boss sono tutti uguali e il level design non è proprio da urlo.

I livelli sono cortissimi, tant’è che sono riuscito a finire il gioco in meno di otto ore, lasciando completamente spazio alle battaglie e poco all’esplorazione che denota come ci sia stato poco tempo (o voglia) di rendere il gioco più approfondito.

Per fare un esempio: in Doom Eternal le sezioni di platforming sono intense, e le arene enormi. È vero che sono due scale diverse, ma considerato che il gioco è stato rimandato diverse volte mi sarei forse aspettato qualcosina in più.

Comunque, personalmente, la colonna sonora, il ritmo frenetico e la fame di massacro che ti fanno salire questo gioco mi hanno soddisfatto come non succedeva da tempo. Metal: Hellsinger è il gioco giusto se hai bisogno di staccare il cervello e immergerti in un abisso di violenza a tempo di metal!

Dario Onofrio

Organizzatore di progetti culturali e sociali e specializzato in management culturale, da una vita è appassionato di musica metal, videogiochi e hardware, ai quali dedica il suo tempo libero con energia e motivazione.

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